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Arte e storia a Comacchio e nel Delta del Po

Un territorio antico ricco di monumenti storici e musei


Comacchio è una cittadina profondamente legata ai mutamenti morfologici e idrologici del territorio e i primi insediamenti di una popolazione etrusca risalgono al VI sec. A.C. fondando la città di Spina. All’epoca Comacchio non esisteva ancora ma era già il fulcro degli scambi commerciali via mare con le popolazioni greche: tanti infatti sono i manufatti greci ed etruschi ritrovati sul territorio.

Il “villaggio” di Comacchio ebbe origine verso il VII/VIII secolo D.C. e ha saputo espandersi grazie alle enormi ricchezze naturali presenti sul territorio: il pesce, il mare e le saline.
La presenza di queste ricchezze ha manifestato l'interesse di diverse popolazioni limitrofi che hanno dominato questi territori per anni come i Longobardi, lo stato Pontificio e gli Estensi. Proprio in questi anni si devono la costruzione di importanti siti, come il centro religioso di Santa Maria Regia, la cattedrale di San Cassiano, le carceri e la Torre del Capitano a Magnavacca.

La città, per come la conosciamo ora, nacque nel 1630 circa e per volere dei cardinali fu subito costruito uno sbocco al mare: il porto di Magnavacca e il grandioso Trepponti, diventato il simbolo dell’iconica città lagunare. A questo periodo si devono la costruzione della maggior parte dei ponti di pietra e il colonnato dei Cappuccini.
Le Valli di Comacchio hanno sempre rappresentato la risorsa principale dell’economia locale e la loro gestione fu sempre al centro di vicende storiche.
Nel 1797 Napoleone si impadronì della cittadina e delle Valli ma i cittadini si ribellarono e guidati da Antonio Buonafede e Guido Manfrini riuscirono ad ottenere la firma del Rogito Giletti (12 luglio 1797) con cui la repubblica Francese vendeva alla cittadinanza le Valli.

Non si può ricordare Garibaldi che nel 1849 è sbarcato a Magnavacca, chiamata poi Portogaribaldi, con la moglie Anita in fin di vita. I comacchiesi diedero loro rifugio, il capanno di Garibaldi presente al Lido delle Nazioni ne è la testimonianza, finchè Anita morì in località Mandriole.
Nel periodo successivo e precisamente nel 1865 circa, iniziarono le bonifiche delle Valli con il prosciugamento di circa 20.000 ettari per proseguire nel 1913 con altri 8.000 ettari. Le ultime bonifiche risalgono agli anni sessanta con il Mezzano circa 18.000 ettari.
Oggi sono circa 13.500 gli ettari di valle mentre sono più di 60.000 gli ettari strappati alle acque.
Da questo momento l’economia è cambiata radicalmente e accanto alla pesca, negli anni ha preso piede l’agricoltura e infine il turismo, con la nascita dei Sette Lidi di Comacchio.
A Comacchio sono presenti tre importanti musei: Delta Antico, Manifattura dei Marinati e Remo Brindisi.
Il museo Delta Antico è stato inaugurato il 25 marzo 2017 all’interno dell’ospedale degli Infermi che è stato funzionante fino al 1811 ma poi completamente ristrutturato per l’occasione.
Il museo è disposto su due piani e il percorso inizia dall’età romana con l'esposizione di reperti relativi alle attività economiche del tempo come l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, la produzione di ceramiche e successivamente di monete.
Proseguendo si può ammirare il “carico della nave romana” scoperta nel 1981 durante alcuni lavori di manutenzione dei canali di bonifica. La nave lunga 21 metri e probabilmente naufragata era completa di tutto il suo carico in ottima conservazione, anfore, coppe, bicchieri, tempietti e lingotti in piombo.
Salendo al primo piano si trova la sezione più antica riservata a Spina e alla sua necropoli dove potete trovare reperti della città etrusca dalla nascita alla sua scomparsa.

Il museo Remo Brindisi è una moderna architettura immersa nel verde al Lido di Spina, realizzata agli inizi degli anni 70 dall’architetto Nanda Vigo, su volontà del maestro Remo Brindisi (1918 - 1996).
Il museo è stato inaugurato nel 1973 con due finalità: abitazione per le vacanze estive e museo per accogliere la preziosa collezione di opere appartenuta al maestro Brindisi.
La collezione a oggi vanta più di duemila opere rappresentative delle espressioni artistiche nazionali e internazionali del novecento.
Pablo Picasso, Andy Warhol, Mimmo Rotella, Lucio Fontana, Mario Schifano, Piero Manzoni, Francis Bacon, Medardo Rosso, Emilio Vedova, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Giò Pomodoro, Henry Moore, Arturo Martini, Filippo De Pisis, Emilio Greco, Virgilio Guidi, Ottone Rosai, Mario Sironi, Hans Arp, Ladislas Kijno, Antonio Corpora, Agostino Bonalumi, solo alcuni degli artisti ospitati al suo interno.
Oggi, per volontà testamentaria del maestro Brindisi, l’intera raccolta e la Casa Museo sono di proprietà del Comune di Comacchio e visitabili su prenotazione.

La Manifattura dei Marinati è una fabbrica attiva in alcuni periodi dell’anno e nello stesso tempo un museo che racconta un elemento caratterizzante della città di Comacchio: la pesca e la lavorazione dell’anguilla.
Il complesso è stato completamente ristrutturato e la sala dei fuochi, con i suoi 12 camini, è il luogo dove le anguille venivano arrostite per essere marinate nel latte e aceto.
È quindi qui presente anche la sala degli aceti con botti e tini per la conservazione del prezioso condimento.
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